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Aria Compressa e CO2

di: Fabrizio Bucciarelli

Apparentemente qualcuno penserà che ci siamo bevuti il cervello, qui in
Redazione, oppure che qualche collaboratore e il sottoscritto nella
fattispecie abbia inviato al nostro Gunpress un pezzo dedicato a qualche
altro magazine, ma non è così.
Da qualche anno, rese meno pesanti le restrizioni per chi desidera
avvicinarsi all'Arte del Tiro, esiste un piccolo ma interessantissimo
universo dove armi che fino a ieri erano acquistabili e detenibili solo per
chi aveva un Porto d'Armi oggi sono accessibili a chiunque abbia compiuto il
diciottesimo anno di età: sono le carabine, i fucili d’assalto e le armi
corte in cal. 4.5 ad aria compressa o Co2 in libera vendita.
Il principio di queste che fino a un paio di anni fa erano equiparate alle
armi da fuoco è basato sul gas Co2 o la stessa aria pre-compressa che
permette una spinta propulsiva ad un proiettile in piombo o altri materiali
similari e compositi in cal. 4,5’. Pur rientrando nel contesto delle armi di
scarsa efficacia offensiva, tali tipologie di armi non sono equiparabili
alle notissime repliche Soft Air e quindi non possono in alcun modo essere
utilizzate nel contesto del Soft Air in versione Combat: la potenza
inferiore ai 7,5 Joule è comunque pericolosa in caso di impatto su un corpo
umano o animale ma perfetta per il tiro di precisione anche su rilevanti
distanze vuoi con armi lunghe o corte.
E in questo caso, vi garantisco che l’effetto “Sniper” è assolutamente
notevole anche perché per utilizzare le armi in Co2 o ad aria compressa non
è certo obbligatorio iscriversi a un poligono anzi è ampiamente possibile
utilizzarle in aree private con gli ovvi accorgimenti legati alla sicurezza
che spesso abbiamo anche per le ASG. Se cerchiamo il tiro statico in
poligono si assurge alle vette della precisione di modelli Air Gun che
sembrano usciti da Alien o Terminator (e dei prezzi che sfiorano anche i
10.000 €) ma ritengo che nella versione dinamica o sniper, con appostamenti,
ostacoli e bersagli a punteggio fucili e pistole a prezzi e con look ben più
accessibili siano a nostra disposizione.
Ho provato parecchi modelli tra armi lunghe e corte nei vari rapporti
qualità prezzo e ho selezionato per i gunners più interessati una serie di
armi Air Gun che, pur nei limiti del caso, possono dare un’idea dell’arma e
del suo utilizzo.
Esistono infatti numerose case produttrici che dagli USA portano alla
Germania, alla Svizzera, all’Italia, alla Spagna, alla Russia fino all’
Estremo Oriente e che si differenziano per qualità costruttiva e potenza ma
che offrono genericamente una buona qualità con le differenziazioni che dal
Soft Air esistono tra i “plasticoni” e quelle di ultima generazione.
Dalla Umarex tedesca ci arrivano veri e propri gioielli tecnologici che
riproducono, o sono emanazione dello stesso marchio originale, le migliori
pistole e alcune armi lunghe del settore. La Smith & Wesson 686 in 4” è,
come gli altri modelli e soprattutto come in quelli da fuoco, in
metallo/polimero e plastica e dotata con un ingegnoso sistema a tamburo che
consente di sparare anche in rapida successione ben otto colpi. Il modello
nei colori nikelato/nero oppure “All Black” ha uno scatto piuttosto
impegnativo ma il rinculo è appena percettibile e il sistema di puntamento
permette un’ottima rosata a distanze considerevoli sia con una che con due
mani.
Molto più adatta al tiro dinamico l’ormai classica Beretta M 92 FS pur se
con un peso addirittura superiore a quella da fuoco in cal.9x21 ma proprio
per questo motivo permette un tiro cattivissimo e preciso sia in singola che
doppia azione. All’interno dell’impugnatura e cioè nel vano del caricatore
“reale” è stato ricavato lo spazio per la bomboletta di metallo del gas e il
sistema propulsivo mentre premendo sulla leva della sicura l’arma si apre e
appare un vano dove al suo interno alloggia il caricatore circolare a otto
colpi. Finiture davvero “teutoniche” e robustezza fanno di questo autentico
gioiello militare un arma ideale in ogni tipologia di tiro al pari della mia
preferita e cioè la Walther CP 99.
Realizzata come nella versione a fuoco in polimero e metallo è l’ideale
assoluto per la disciplina nota come “Action Shooting” equiparabile alla
versione più cattiva del nostro Tiro Dinamico. In assenza di cane esterno,
quest’ottima arma in Co2 rappresenta l’ultima generazione in fatto di design
e tecnologia, tutto il sistema di sparo è interno e permette l’estrazione
rapida da giacche e fondine cosciali senza per questo impigliarsi da tutte
le parti; un leggerissimo arretramento del carrello e la mia CP 99 è pronta
al tiro con il sistema di propulsione identico a tutte le altre proposte
Umarex. Nei modelli citati la rigatura della canna garantisce quella
precisione che alle ASG difetta per ovvia carenza tecnologica e che ne fa
motivo di utilizzo, per esempio, anche presso poligono interni anche
militari quali appunto l’Accademia di Modena proprio per la tipologia di
approccio propedeutico alle armi da fuoco.
Due i punti ancora da chiarire per queste tre armi corte: i sistemi di
sicurezza sono perfettamente funzionanti ed è possibile una notevole gamma
di optional e customizzazioni a seconda delle proprie esigenze e gusti.
E’ nelle armi lunghe, però, che la mia passione per questo tipo di armi in
libera vendita si è scatenata al meglio perché il mondo dell’aria compressa
nasce soprattutto da antiche esigenze di caccia ( sigh!) a prede di piccole
dimensioni e di tiro di precisione che oggi hanno raggiunto vette anche di
interesse…militare.
Dalla fredda Russia la fabbrica Izhmash (www.izhmash.ru) propone due modelli
dell’ultima generazione Kalashnikov ribattezzati Yunker 2 e Yunker 3
corrispondenti ai modelli corto e lungo attualmente in produzione. Entrambi
in cal. 4,5’ e con propulsione a gas Co2 semi auto vantano la particolarità
di non essere stati realizzati ex novo ma di essere armi vere da fuoco a cui
è stato asportata la camera di scatto comprensiva di otturatore di cui è
stato però mantenuto il movimento dell’asta di caricamento esterna nonché la
canna. Il resto è esattamente quello che è e cioè un Kala vero e proprio che
come negli ultimi modelli, ha il calcio in materiale plastico ribaltabile a
lato. Tutto, sia la bomboletta di gas che i colpi, viene situato all’interno
del vano caricatore a mezzaluna anche se auspicabilmente potevano essere
utilizzate due bombolette come nelle ultime generazioni di fucili a Co2. Il
vero difetto, a parte il prezzo e quelli tradizionali dell’AK, risiede nell’
utilizzo di una tipologia unica di proiettile in Occidente mal valutato da
anni e cioè quello sferico, un po’ come uno dei pallini da Soft Air in
variante metallica con tutti i guai che ne conseguono e cioè una scarsa
precisione che ne fanno soprattutto oggetto di curiosità e collezione
piuttosto che un efficiente strumento da tiro.
Dalla Diana arrivano invece due modelli distribuiti dalla Paganini Spa (
www.paganini .it) assieme alle migliori armi da fuoco nazionali e
internazionali e che assieme al titolare dell’armeria Cupido di Modena
ringrazio per la gentile collaborazione e la competenza: entrambi mi hanno
permesso di valutare due interessantissime carabine e cioè il Mod. 52 e il
52L.
Il primo è un esemplare “ all black” di carabina a canna fissa e caricamento
a leva laterale abbinato a un’ottica generica per il tiro sniper che, ad
onor del vero, non fa sminuire il sistema di mira originale e completamente
regolabile. L’arma è equilibrata nel peso e nelle dimensioni pur se con una
sua “personalità” che di certo non la fa annoverare tra le più leggere che
ho testato. Tirata senza sforzo l’asta d’armamento a destra del corpo del
fucile inserisco il pallino nell’apposito vano, una manovra facile e
abbastanza fluida e poi la faccio rientrare facendo così automaticamente
scattare la sicura che, in fase di tiro, andrà disattivata tramite pressione
sulla parte anteriore dell’arma. Il tiro è piacevole e preciso con un
rinculo presente ma certo che in nessun modo inabilita il tiratore e
abbastanza potente da operare anche da distanze ragguardevoli: tale arma è
stata prescelta per le prove di tiro Sniper nell’addestramento dei
Riservisti dell’U.N.U.C.I. di Modena.
Il modello 52L, come si potrà immaginare, è la sua versione “Lusso” in legno
pregiato e con la calciatura sagomata e zigrinature varie che ne fanno
prestigioso oggetto di desiderio per tutti gli appassionati. Anche qui le
stesse caratteristiche di tiro precedenti, anche qui la stessa precisione e
le stesse tipologie della sicurezza ma con un prezzo purtroppo differente
proprio per l’utilizzo di materiali nobili.
Per ultimo avevo tenuto la mia “chicca” e cioè un modello del famosissimo
fucile americano Winchester ( sì, proprio quello alla John Wayne)
rielaborato, pur nel rispetto dell’originale, dalla Walther e che qui
riassume il meglio del mondo Air Gun: tecnologia, qualità dei materiali,
precisione e…celerità di tiro.
Esiste infatti una linea di demarcazione tra quelli ad uso “Sniper” e il già
citato Yunker “AK” e cioè la celerità: se nei primi i tempi si allungano nel
secondo questi vengono ridotti grazie al tiro in semi auto ma a discapito
della precisione.
Con il Winchester si ottengono ottime rosate a una velocità di caricamento
notevole grazie al famoso sistema che vuole la leva di armamento situata in
prossimità del grilletto nella parte inferiore della carabina: abbassando e
alzando quest’ultima il colpo entra in canna e l’arma è pronta al tiro.
Anche qui il sistema di sicurezza è identico all’originale nella sua forma
esteriore ma altrettanto efficienti e valide risultano le tacche di mira
graduate e regolabili. Il tiro è gradevole e potente grazie ad un sistema
brevettato Umarex che permette l’utilizzo di ben due bombolette di gas Co2
senza per questo oltrepassare la soglia dei 7,5 Joule e che offre
precisione al prezzo di un rinculo davvero modesto. L’utilizzo di acciaio e
legno pregiato assieme ad un insolita leggerezza e ad un impareggiabile
maneggiabilità ne fanno un modello davvero speciale purtroppo però a un
prezzo non accessibile a tutti.
E i pallini?
Sferici o con corpo cavo,con testa piatta o a punta, in piombo o leghe
speciali, ai massimi livelli o per i principianti ne esistono per ogni
esigenze e prezzo sia Italiani che stranieri: ottimi sono i Gamo in
differenti versioni, i Tiger Gold ad elevata velocità e penetrazione, i
classici Diabolo, i Barracuda Match nella serie pesante da competizione
Io utilizzo, vista la “cattiveria” del mio tiro quelli che potrebbero
rappresentare per l’Air Gun quello che nei calibri a fuoco da guerra erano i
famigerati “Dum Dum”: in cal. 4,5’ i miei Champion Fireball sono composti da
una base in piombo al cui interno si nasconde un nucleo sferico in rame ad
elevato potere penetrante.
L’Air Gun, quindi, oltre che essere una propedeutica forma di avvicinamento
al Tiro con le armi da fuoco è anche e soprattutto divertimento in un
contesto di ottimo rapporto tra qualità, prezzo e...prudenza nell'uso.
Buon Air Gun a tutti!

     

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