Tutti
oggi conosciamo la pratica
del Soft Air, attività
ludico sportiva che
vuole simulare azioni tattiche
utilizzando nel massimo realismo
possibile
armi a propulsione elettrica
o gassosa sparanti piccoli
proiettili
praticamente innocui.
Quanti sono al corrente della
sua versione più dura
e impegnativa nota come
Hard Softair?
Certamente pochi, vista anche
la recente innovazione e crescita
in questo
ambito.
Iniziamo con l affermare
che alla sua nascita, nella
metà degli anni 80,
il Soft Air riscosse interesse
soprattutto da parte degli
appassionati di
militaria e dei giuochi di
ruolo, alla Dungeons
& Dragon per intenderci,
anche perché le armi
erano davvero poco più
che dei modelli inerti vista
la
propulsione manuale a molla,
la scarsa gittata, lestrema
imprecisione delle
stesse. Ma oggi, si può godere di oltre 100 giochi di ruolo con la trama militare più incredibile e una grafica coinvolgente. Vi va di vivere una nuova esperienza giocando gratuitamente ai più impressionanti giochi di slot a tema RPG? Se la risposta è sì, allora il Casinò La Riviera Casino è il posto perfetto per voi. Assicuratevi di visitare questo importante casinò francese ed essere pronti per i giochi più stimolanti.
Con lavvento delle ASG
( Air Soft Gun) elettriche
lunghe e corte a raffica
e colpo singolo della prima
generazione e soprattutto
la realizzazione del
sistema Hop Up che ne regolava
al meglio la precisione e
gittata nellambito
della potenza sempre inferiore
ad 1 Joule, linteresse
verso questo fenomeno
che giungeva dal Giappone
iniziò a fare proselitismo
anche tra persone che
con i voli pindarici dei giochi
Fantasy aveva ben poco a che
fare e cioè gli
ex militari o persino personale
in servizio attivo delle varie
specialità
che, ancora giovani, sentivano
la necessità di mantenere
elevato laspetto
Tattico e di azione
magari propedeutici alla staticità
del tiro a fuoco
nei poligoni con armi vere.
Da questi timidi esperimenti
e da quella prima generazione
di ASG di acqua
ne è passata sotto
i ponti del Soft Air : il
fenomeno ora è di rilevanza
mondiale e le aziende produttrici
di armi elettriche, di equipaggiamenti
e
di calzature militari che
interessano questa pratica
hanno a disposizione
vere e proprie equipe di ricercatori
che ne migliorano costantemente
le
intrinseche qualità.
In Italia, come in Giappone
o negli USA, i giocatori sono
migliaia suddivisi
in numerosi Club distribuiti
su tutto il territorio nazionale
isole incluse,
riuniti e coordinati in organismi
associativi e di controllo,
con
regolamenti e circuiti di
gare che di volta in volta
propongono scenari
sempre più orientati
ai limiti delle possibilità
fisiche e dei materiali
utilizzati.
Da qui alla concezione dell
Hard Softair il passo è
stato breve. Ex
militari oggi in servizio
come riservisti o operativi
e con una notevole
esperienza alle spalle hanno
iniziato a concepire
una versione differente
da quella semplicistica e
ludica basata
sul classico sparare a raffica
migliaia di colpi al minuto
senza troppe cerimonie ma
il suo esatto
contrario mutuando e fondendo
la concezione militare
con il Soft Air nei
suoi aspetti più interessanti
e cioè lutilizzo
delle nozioni tattiche
legate alla ricognizione,
allorientamento. allindividuazione
e all
ingaggio contro squadre avversarie.
Chi non ricorda, per chi ha
effettuato il servizio militare
nei Parà, la
tradizionale operazione Mangusta?
Oppure qualche Campo dArma
dove i vari
reparti in sinergia e stretto
collegamento nei rispettivi
ruoli dovevano
resistere allipotetico
attacco di preponderanti forze
nemiche da parte di
una potente nazione avversaria?
Abbiniamo il tutto a una più
rinnovata e snella organizzazione
del tutto,
escluse armi leggere e pesanti
reali e non siamo
troppo distanti dall
Hard Softair.
La sua espressione migliore
viene valutata nellambito
delle lunghe gare a
24 o persino 48 ore dove lunghi
percorsi ad elevato livello
di difficoltà,
rilevazioni di posizione utilizzando
bussole tradizionali oppure
i sistemi
satellitari GPS, lunghe ore
di attesa e violentissimi
scontri ravvicinati
tipici di un altra tipologia
di giuoco denominata C.Q.B.
( Close Quarter
Battle) e magari in notturna
e che devono essere ovviamente
abbinati ad una
dura preparazione psicofisica
e a lunghe sedute di apprendimento
e breafing
da partte di veri e propri
istruttori.
Una delle Squadre più
interessanti in questambito,
che è propriamente
militare, è la S.A.T.
di Modena inserita nell
U.N.U.C.I./ C.I.O.R. (Unione
Nazionale Ufficiali in Congedo
dItalia/ Riservisti
Militari
N.A.T.O.) che la cui struttura
da alcuni anni sta movendosi
tra le
primissime in questambito
già di per sé
molto particolare.
Già su MAK Adventure
avevamo già ampiamente
valutato le interessanti
iniziative dei Riservisti
Militari Italiani di ogni
ordine e grado dell
UNUCI che, a dispetto del
proprio acronimo, accoglie
tra le sue fila non
solo ufficiali ma anche sottufficiali
e graduati nonché semplici
soldati o
anche simpatizzanti e amici
sia uomini che donne che si
rispecchino nella
cultura e nelle ottiche della
comunità militare ma
la creazione tra le fila
della Sezione Provinciale
di Modena sotto la presidenza
e il comando del
dinamico B.Gen.Maurizio Lauro
della prima Squadra Soft Air
militare
rappresenta un vero e proprio
rivoluzionamento e forse una
scissione all
interno della comunità
dei praticanti e giocatori.
Il comandante e membro fondatore
Tiziano Tizio
Saltarelli, coadiuvato dai
validissimi Fabio Fangareggi
e Alle Costarella,
risponde così alle
domande
di MAK:
MAK- Da dove nasce lesigenza
di creare una squadra Soft
Air allinterno di
una struttura associativa
quale lUNUCI che di
fatto è dipendente
dal
Ministero della Difesa e bacino
dei Riservisti Militari?
Tiziano Saltarelli- A dire
il vero non è stata
una vera e propria esigenza
ma per noi una naturale forma
di evoluzione di una pratica
sportiva con
spiccate caratteristiche militari
che nelle sue varie forme
pratico tra i
primissimi in Italia dal 1987
e che mi vede nellUNUCI,
dopo lunga militanza
nei vari Club locali tra cui
gli ottimi Predatori Modena,
dal 2001. Il Soft
Air di per sé muore
quando muore lo spirito di
innovazione specie per chi,
come noi Vecchi
softgunner, spara pallini
da quasi ventanni. Lesperienza
militare, nel senso reale
del termine, fatta da chi
ha prestato servizio
nelle varie Armi e Specialità
non poteva certo rimanere
inutilizzata anche
in questambito e allinterno
dell UNUCI è
stata, dopo un lungo periodo
di
necessaria valutazione, accettata
anche legata alle regolari
esperienze
addestrative cui siamo sottoposti
per mantenere in buono stato
le capacità
operative. Che sia Hard
Softair oriented è
quasi conseguenza logica del
tutto
MAK- Quali sono le tipologie
di persone allinterno
del SAT?
T.S. - Le più varie
e alcune persino senza aver
effettuato esperienze
militari di alcun genere eccezion
fatta per gli obiettori che
non possono
entrare a far parte dellUNUCI
per ovvia incompatibilità.
Lapproccio
avviene in base ai nuovi iscritti
UNUCI che vengono immediatamente
a
conoscenza del nostro gruppo
oppure in base a Voci
che arrivano alle
orecchie degli interessati
che spesso hanno già
fatto parte degli altri Club
quali i già citati
Predatori in un continuo girovagare
tipico dei soft
gunners e da cui sono orgoglioso
di provenire vista lelevata
e lunga
militanza che
questa formazione vanta in
ambito nazionale. La differenza
tra noi e i Predatori è
solamente quella dellatteggiamento
e cioè quello
legato al mondo militare che,
di certo, non può essere
gradevole per tutti.
Un po come le varie
sfaccettature del Soft Air
no!?
MAK Un po di
ostracismo da parte dei colleghi
militari lo avrete
trovato almeno nella fase
iniziale?
T.S. Ovviamente allinizio
è stato un approccio
prudente. Abbiamo cercato
di far capire che eravamo
tuttaltro che un gruppo
di fanatici guerrafondai
proprio perché, allinterno
della comunità con
le stellette, questa
tipologia di persone di per
sé non esistono né
sono gradite dato che la
guerra non è esattamente
esperienza piacevole e sportiva
ma sinonimo di
orrore e distruzione e lungi
da noi evocarla se non nella
pratica innocua
del Soft Air. Poi abbiamo
portato i nostri ufficiali
in comando a conoscenza
delle armi e del loro funzionamento,
delle loro caratteristiche
e
soprattutto delle norme di
sicurezza nellutilizzarle
e della loro innocuità
nella pratica. Alla fine abbiamo
effettuato alcune prove sul
campo per dare
un idea della tipologia
dellazione nel Soft
Air per poi arrivare ad
inserire a titolo sperimentale
alcune prove in ambito di
un addestramento
noto come Marcia &
Tiro. E per Tiro
intendo quello con armi da
fuoco
Da
qui al SAT il passo è
stato breve.
MAK- Mi è stato riferito
che non è a portata
proprio di tutti viste certe
difficoltà e impegno
T.S.- E sostanzialmente
vero ma non forse come ci
si aspetta. Il SAT, così
come lUNUCI, è
aperto a tutti previe alcune
minime selezioni base
necessarie per considerare
laccettazione in una
delle due aree: la squadra
e la sua Elìte
formata e addestrata per le
gare nazionali che spesso
impegnano per 24 o 48 ore
e magari sotto la pioggia
o la neve oppure caldi
torridi. Entrambe godono della
stessa importanza ma limpegno,
come le
responsabilità e le
capacità tecniche,
sono ovviamente differenti.
E se pensi che io ho 40 anni
e comando il gruppo
sportivo composto nella
maggior parte da personale
che ne ha la metà hai
unidea del tempo e degli
sforzi che faccio per stare
allaltezza della situazione.
MAK- A me basterebbe stare
nella squadra dei normali
e magari divertirmi a
fare lOPFOR ( Opposite
Force forze avversarie
NdR) e magari contribuire
ad addestrare voi altri in
attesa che ci portiate qualche
coppa.
T.S. Cosa che farò
anchio quando sarà
arrivato il mio pensionamento
e
che, tra le altre, è
sempre molto divertente e
stimolante. E, tanto per
sfatare miti inconsistenti,
è proprio da questo
bacino che arrivano, previa
valutazione di cui sopra,
i nuovi appartenenti alla
squadra d elìte.
MAK Quali materiali
utilizzate solitamente? Esiste
differenza tra le
vostre armi o equipaggiamenti
e quelle degli altri Soft
Air Club?
T.S. Non dimenticare
che noi ci muoviamo da Militari
e sotto
supervisione UNUCI a sua volta
emanazione delle Forze Armate
Italiane. Non
possiamo dunque fare proprio
come gli altri Club che utilizzano
divise e
materiali a seconda delle
esigenze personali. Noi vestiamo
la divisa
policroma in uso nell
Esercito con un elmetto in
policarbonato leggero tipo
Fritz e relativo
telino mimetico oppure un
cappello regolamentare o una
bandana nelle stagioni calde.
Una delle poche concessioni
alla fantasia in
fatto di equipaggiamento personale
è il Tactical Vest
che può essere a
discrezione personale: io
ad esempio ne utilizzo di
due tipi differenti
selezionati dopo anni di costosi
tentativi
Le armi sono
in base alle
esigenze personali e ai ruoli
e si va dalle Marui alle Classic
Army dall
ormai universalmente noto
Colt M4 ai vecchi Kalashnikov
AK47.
MAK- Ho sentito che utilizzate
gradi militari
T.S. Negativo. Sono
gradi simbolici che non sono
utilizzati dalle nostre
Forze Armate e quindi inutili
nellambito del Soft
Air anche perché, nelle
occasioni ufficiali o durante
le esercitazioni ognuno deve
rivestire il
proprio grado nella realtà
gerarchica. Questi gradi devono
semplicemente far
identificare i giocatori tra
loro e indicare i punti di
riferimento in
ambito delle istruzioni tattiche.
Nessuno si fa dar del Lei
quando si
tratta di softgunners
A
proposito: se vuoi puoi farmi
il saluto militare con
tanto di attenti
ma il classico Ciao!
è altrettanto gradito.
MAK- Che ne pensi di personaggi
come Fulignati e altri che
hanno gettato le
basi, anzi che stanno facendo
evolvere, i concetti dell
Hard Softair?
T.S. Che Dio li benedica!
E dico sul serio. Credo che
il Soft Air debba
molto a uomini come loro,
e a soldati come loro, che
abbiano generato l
ondata di creatività
ed innovazione in una pratica
che sembrava esaurirsi in
milioni di pallini sparati
gratuitamente a raffica. Oggi
cè una visione
nuova, più impegnativa
certo, ma senza queste nuove
concezioni il Soft Air
sarebbe rimasto ancora al
vecchio Bandiera
MAK- A due passi da voi ci
sono gli ottimi S.A.M. di
Montecchio di Reggio
Emilia con il loro mitico
Paolo Spaggiari che una ne
fa e cento ne pensa
oltre che i numerosi Club
di Bologna che è anche
la sede dellorgano
ufficiale del Soft Air italiano
e cioè Soft Air Adventure
del veterano tra i
veterani Martino Ghermanti
T.S. Paolo ( Spaggiari
NdR) è davvero a capo
di una delle migliori squadre
italiane e anche a lui il
Soft Air deve moltissimo:
pensa che sotto le sue
spalle è gravata per
anni lorganizzazione
della Festa Nazionale Soft
Air
che è il punto di riferimento
a livello nazionale dei Soft
Gunners
tricolore. Con Martino ( Ghermanti
NdR) inutile discutere tanto:
con il suo
lavoro ha fatto semplicemente
limpossibile e cioè
ha donato il Soft
Air e
il suo mondo a migliaia di
ragazzi e ragazze che altrimenti
sarebbe rimasta
a casa davanti al PC a masturbarsi
con i videogiochi. Noi lo
faremmo Santo
ma per ora lo aspettiamo allUNUCI
Modena per rivederlo massicciamente
con
le stellette che aveva qualche
anno fa
MAK- Una domanda davvero spinosa:
non sono pochi i Club Soft
Air che
giudicano i praticanti lHard
Softair o quelli legati al
mondo militare come
Guerrafondai e
questo è davvero triste.
Come rispondi?
T.S.- Scusami ma vorrei farlo
direttamente a loro e spero
con questo di
farlo anche per tanti altri
e magari per lultima
volta. Il Soft Air non
appartiene a noi o a voi perché
quello rimane davvero lo stesso
come stesse
rimangono le gittate delle
ASG, limpegno e il divertimento,
le tensioni e
le risate, le incazzature
e le vittorie. Quello che
cambia sono le
differenti esperienze personali
che ovviamente mutano lapproccio
alla
stessa situazione. Conosco
veterani delle Missioni di
Pace che la guerra l
anno vista sul serio con tutte
le sue terribili sofferenze
e che a Soft Air
giocano anche per far dissolvere
quegli orrori con la tecnica
dello
Psicodramma, altri che lo
fanno per tenersi in forma,
altri che ne vedono un
azione propedeutica
a quella addestrativi classica
a fuoco e altri ancora
che nemmeno lo sanno. Lesperienza
militare che abbiamo vissuto
e che
viviamo oggi come Riservisti
e come Softgunners non implica,
al contrario,
nessuna esaltazione della
guerra ma la sua sublimazione
attraverso il giuoco
del Soft Air. La cosa che
mi fa incazzare, però,
è che chi ci fa certe
occhiatacce, chi fa polemica
gratuita e inutili o false
basse insinuazioni è
la stessa tipologia di persona
che magari fa il bravo ragazzo
tutti i giorni
e che fuori sul balcone faccia
sventolare la bandiera della
Pace, come se a
noi questa non piacesse granchè
e che poi la domenica si vesta
da novello
Rambo con tutte le ultime
costosissime novità
del settore militare e si
diverta un mondo a vivere
la guerra non per giuoco ma
come se lo fosse.
Cè differenza.
E questa differenza è
la contraddizione che passa
tra noi e
loro.
Parole
che suonano come proiettili
veri e che devono far riflettere
i
giocatori, i Softgunners italiani
che spesso sono stati essi
stessi vittime
di giornalisti ignoranti o
buonismi interessati a gridare
allo scandalo
verso coloro che nelle domeniche
si cimentavano nei giochi
di simulazione
bellica invece di andare a
massacrare o farsi massacrare
come tutti gli
altri allo stadio.
LHard Softair è
oggi una realtà, forse
lunica vera innovazione
del Soft
Air che per caratteristiche
tecniche non può evolversi
più del possibile ma
che in ogni esperimento vede
la possibilità della
propria crescita.
E buoni pallini a tutti.